calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento

Calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento

calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento
Per calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento è bene rivalutarne l’importo

Calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento è importante e il suo importo va rivalutato per evitare il pagamento di arretrati e interessi. In caso di separazione o di divorzio la legge stabilisce che uno dei due coniugi (quello più forte economicamente), è tenuto a versare una somma all’altro, volta al suo sostentamento; il Giudice nella sua decisione deve tenere conto di diversi fattori:

  • Condizioni dei coniugi (abitudini, ambiente sociale, stato di salute ecc.);
  • Ragioni della decisione (quelle che hanno portato al divorzio);
  • Contributo umano ed economico dato da ciascun coniuge;
  • Reddito di ciascun coniuge;
  • Tenore di vita durante la vita matrimoniale;
  • Tutto quello che valutato anche in rapporto alla durata del matrimonio (un matrimonio breve potrebbe indurre il Tribunale a non concedere l’assegno).

Questa si concretizza attraverso il versamento di un assegno di mantenimento, solitamente a cadenza mensile (o in via eccezionale in un’unica soluzione), che risente anche dell’adeguamento relativo all’Istat, che va fatto obbligatoriamente per evitare che il beneficiario richieda di calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento.

Andiamo con ordine, spiegando cos’è la rivalutazione Istat.

La rivalutazione

Per l’assegno di mantenimento, che può essere versato a favore dell’ex coniuge o dei figli, è richiesto l’obbligo di adeguamento dalla Legge n. 898 dell’1 dicembre 1970, che prevede le disposizioni solo in caso di divorzio, che poi per analogia la Corte di Cassazione estende anche alla separazione.

La rivalutazione Istat serve a evitare di calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento, perché va ad aumentare la cifra dovuta per adeguarla in base agli indici Istat; serve infatti a svolgere una duplice funzione:

  • Adegua l’importo un parametro che tiene conto del costo medio della vita, (del prezzo medio di un dato genere di beni, come ad esempio il pane, il latte e così via), quelli che rappresentano il consumatore medio;
  • Conserva il potere d’acquisto dell’assegno: pensiamo ad esempio al fatto che l’anno scorso con un euro magari si poteva acquistare un litro di latte, ma oggi servono 10 centesimi di più.

Cosa rischia chi non effettua l’adeguamento

Spesso il coniuge non rispetta quest’obbligo della rivalutazione, rischiando di dover calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento, che può in questo caso essere richiesto dal coniuge che ne beneficia; questo ha diritto, infatti, a rivolgersi a un avvocato per richiedere le somme non versate negli ultimi cinque anni.

Il soggetto obbligato deve provvedere ogni anno alla rivalutazione, a partire dal mese indicato nel provvedimento di separazione o di divorzio (o di modifica delle condizioni economiche di queste.)

La richiesta di calcolare gli arretrati di un assegno di mantenimento, può quindi avvenire tramite un legale senza l’intervento del Giudice, ma se questo non serve a nulla è possibile agire in giudizio, per farsi riconoscere in modo concreto l’aumento della somma prevista, attraverso un atto di precetto e una procedura espropriativa.

E’ quindi bene effettuare nei tempi previsti l’adeguamento dell’assegno, per non rischiare di dover poi affrontare una spesa onerosa e improvvisa per pagare gli arretrati e gli interessi previsti.