scioglimento della comunione dei beni

Lo scioglimento della comunione dei beni tra coniugi

scioglimento della comunione dei beni

Quando e come è possibile sciogliere la comunione dei beni

La comunione legale dei beni è un regime patrimoniale che determina la condivisione dei coniugi di ogni aumento di ricchezza conseguito dopo il matrimonio, anche se questo scaturisce dall’operato di uno solo di loro. Al momento del matrimonio questo regime si instaura automaticamente almeno che gli sposi non segnalino di voler agire diversamente.

Scioglimento della comunione dei beni

La comunione dei beni può essere anche sciolta dopo il matrimonio.

Le principali cause di scioglimento sono:

  • Morte di uno dei coniugi;
  • Sentenza di divorzio;
  • Dichiarazione di assenza o morte presunta di uno dei coniugi;
  • Annullamento del matrimonio;
  • Separazione legale dei coniugi;
  • Fallimento di uno dei coniugi;
  • Separazione giudiziale dei beni;
  • Convenzione tra i coniugi

Scioglimento della comunione dei beni e divorzio

Quando i coniugi si separano, lo scioglimento della comunione dei beni si chiama divisione.

Al momento dello scioglimento, cessa il regime di coacquisto e tutti i beni acquistati singolarmente da ciascun coniuge rimangono di proprietà dello stesso.
In seguito è necessario procedere alla divisione dei beni comuni, che vanno divisi sempre a metà fra marito e moglie: la divisione può essere convenzionale (di comune accordo) o giudiziale (è uno dei due coniugi che la propone all’altro).

Con la legge sul divorzio breve, i tempi per lo scioglimento della comunione dei beni in seguito alla separazione si sono molto accorciati.

Fino a questo momento infatti gran parte della giurisprudenza prevedeva che lo scioglimento della comunione si avesse solo con l’adozione del decreto di omologa (nella separazione consensuale) o con il passaggio in giudicato della sentenza (in caso di separazione giudiziale). In altri casi, lo scioglimento si faceva partire dal provvedimento del Tribunale che autorizzava i coniugi a vivere separati.

Già quest’ultima opzione interpretativa anticipava e di molto lo scioglimento della comunione. Se 6 o 6 mesi sono una tempistica media dal deposito del ricorso al provvedimento del Presidente del Tribunale, per l’emissione della sentenza di separazione si parla anche di anni, poiché il giudizio di separazione è una causa ordinaria.

Per arrivare poi al passaggio della sentenza in giudicato possono passare altri anni, perché la sentenza può essere impugnata e che la discussione si sposti al giudizio di Appello e infine a quello di Cassazione.

La legge sul divorzio breve ha quindi deciso di adottare la soluzione più veloce, consentendo una soluzione più veloce ai coniugi che decidono di separarsi per ottenere da subito anche lo scioglimento della comunione dei beni.

Passaggio dalla comunione dei beni alla separazione

Durante il matrimonio nulla vieta ai coniugi di passare dal regime di comunione dei beni a quello di separazione. Per farlo è necessario rivolgersi ad un pubblico ufficiale, nella fattispecie un notaio (non basta l’ufficiale di stato civile del Comune) e la modifica deve essere annotato sull’atto di matrimonio.