assegno di mantenimento

Assegno di mantenimento: diritto all’assegno divorzile e nuova convivenza

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Famiglia legittima e famiglia di fatto: quando si perdono i privilegi sull’assegno di mantenimento?

E’ sufficiente iniziare una nuova convivenza dopo il divorzio per perdere il diritto all’assegno di mantenimento? Nonostante le richieste in questo senso siano molte, la giurisprudenza è sempre molto cauta al riguardo: la sola sussistenza di una convivenza more uxorio, infatti, non significa che l’ex coniuge a cui è stato accordato l’assegno di mantenimento debba perderlo automaticamente.

Assegno di mantenimento: quando si perde il diritto

Ogni caso va analizzato singolarmente, in base al suo contesto: la Corte di Cassazione ha avuto occasione di ribadire questo punto grazie alla sentenza n.6855.

E’ stato un ex marito a presentare ricorso perché ha visto assegnato all’ex moglie un assegno di mantenimento di mille euro, successivo ad una nuova convivenza more uxorio della donna, da cui sono nati anche altri due figli.

La circostanza veniva ribadita in primo grado ed in Appello e finiva di fronte ai giudici della Corte di Cassazione, Sezione Civile.

L’ex marito lamentava il fatto che i giudici di primo e secondo grado non avessero tenuto in considerazione il fatto che la sua ex moglie avesse intrapreso una nuova convivenza: i giudici di Cassazione hanno approfittato della sentenza per chiarire alcuni punti sulla convivenza more uxorio e la famiglia di fatto.

Di base la Corte ha tenuto a sottolineare che non basta la convivenza more uxorio per determinare la nascita di una nuova famiglia anche se di fatto, cioè non sancita dal matrimonio: è necessario un legame stabile e non aleatorio e un vincolo caratterizzato da “valori di stretta solidarietà, arricchimento e sviluppo della personalità di ogni componente della famiglia, e di educazione e istruzione dei figli”

La famiglia di fatto è infatti tutelata dall’art. 2 della Costituzione in quanto formazione sociale in cui il singolo cittadino può liberamente esprimersi: per essere definita tale ha bisogno di un progetto di vita comune portato avanti stabilmente dalla coppia.

Questa situazione, secondo la Cassazione, era presente nel nuovo stile di vita dell’ex moglie del ricorrente: con il nuovo compagno -padre dei suoi due figli- aveva infatti stabilito una forma di famiglia stabile e non aleatoria che recideva, di fatto, ogni confronto con il tenore di vita che aveva durante il precedente matrimonio.

Non solo: l’esistenza di una nuova famiglia taglia definitivamente i ponti con la vita matrimoniale precedente.

Il ricorso del marito veniva quindi accettato e all’ex moglie sospeso l’assegno di mantenimento.

Famiglia di fatto e matrimonio: differenze e “rischio”

La Corte di Cassazione ha comunque specificato che non basta una nuova convivenza per annullare tutti gli effetti del matrimonio pregresso, perché la famiglia di fatto non è valutata allo stesso modo di fronte alla legge rispetto a quella legittima: le decisioni vanno prese con cautela e caso per caso.

La costituzione di una nuova famiglia, seppur solo di fatto, viene considerata comunque come l’assunzione di un rischio, quindi l’assegno di mantenimento non viene sospeso nell’attesa che il nuovo legame si interrompa per poterlo poi richiedere, ma interrotto a tempo indeterminato.