Come si svolge il divorzio consensuale per procura, ovvero se uno o entrambi i coniugi separati si trovano all’estero
Per capire cosa sia il divorzio consensuale per procura è bene partire dalle basi. Si definisce divorzio, infatti, l’istituto giuridico che permette lo scioglimento del matrimonio e la conseguente cessazione dei diritti civili che ne derivano.
Il divorzio non va confuso con l’annullamento, che lo rende nullo, come se non fosse stato mai stato contratto dalla coppia.
La legge in Italia prevede prima la separazione, un periodo di tempo finestra che si è notevolmente ridotto con l’introduzione della legge sul divorzio breve, per dar modo ai coniugi di riflettere e magari riconciliarsi; se questo non accade si procede con il procedimento previsto per arrivare alla sentenza di divorzio.
Esistono diversi tipi di divorzio, consensuale e giudiziale e il divorzio consensuale per procura, così come quello giudiziale.
Andiamo a vedere le differenze.
Divorzio consensuale
In questo caso i coniugi separati presentano la domanda di divorzio di comune accordo, indicando in modo preciso le condizioni che riguardano, ad esempio la gestione della prole, i rapporti economici, eccetera.
La presenza di un legale è comunque prevista per la causa, al termine della quale il Giudice potrà emettere la sentenza di divorzio, ordinando l’annotazione di questo nei registri dello stato civile.
Divorzio giudiziale
In questo caso non c’è un accordo tra i coniugi, e un legale provvede a presentare il ricorso, completo dell’esposizione dei fatti e degli elementi per i quali si richiede il divorzio; i coniugi vengono ricevuti dal Giudice prima separatamente, poi in modo congiunto, per far in modo di trovare degli accordi; in caso contrario saranno adottati dei provvedimenti urgenti, e sarà aperta una causa civile.
Con la sentenza vengono precisate tutte le condizioni dettate dal Giudice per il divorzio.
Divorzio consensuale per procura
Capita molto spesso che un italiano si trasferisca all’estero dopo la separazione, e quindi si trovi ad affrontare il divorzio consensuale per procura, cioè lontano dall’ex coniuge.
Può accadere che nel paese estero nel quale si trova uno dei coniugi, il reddito sia più basso, e quindi per ragioni economiche, ma a volte anche di salute, questo si trovi ad affrontare una situazione difficile, che pregiudica il suo ritorno in Italia.
Si avvia allora il divorzio consensuale per procura, che comunque si consiglia di adottare solo come soluzione estrema, se il rientro in Italia non è proprio possibile.
Il Tribunale, in questi casi eccezionali, può autorizzare il coniuge impedito, a farsi rappresentare da un procuratore speciale all’udienza del procedimento di divorzio, in applicazione analogica a quanto previsto per il matrimonio per procura.
Le soluzioni consensuali sono naturalmente preferibili, quindi trovare degli accordi che permettano di presentare un ricorso congiunto.
Il divorzio consensuale per procura è possibile anche se entrambi i coniugi si trovano all’estero, e in questo caso va bene qualsiasi Tribunale della Repubblica; i costi variano a seconda dei casi.