eredità ai figli adottivi

Eredità ai figli adottivi: come funziona

eredità ai figli adottivi

Quali sono le norme sulla eredità ai figli adottivi ovvero Sulla successione non esiste differenza tra figli naturali, legittimi e adottati

L’eredità ai figli adottivi è una questione un po’ spinosa. Il buon senso, infatti, suggerisce che non debbano mai esserci differenze tra i figli, che questi siano nati dentro o fuori dal matrimonio, oppure adottati; purtroppo però non è sempre stato così.

Per esempio quando muore un genitore senza lasciate un testamento, come funziona la successione dei suoi beni ai figli?

In particolare l’eredità ai figli adottivi è la stessa che va ai figli naturali e legittimi?

Le quote legittime

Iniziamo a capire come funziona la successione mettendo subito in chiaro cosa stabilisce la legge italiana a tal proposito; questa impone infatti delle regole molto rigide, anche nel caso in cui il defunto lasci un testamento nel quale esprime le sue volontà, per la distribuzione del suo patrimonio.

Con o senza testamento sono designati dalla legge degli eredi legittimi, ai quali spetta una quota dell’eredità, la cui somma va a formare la parte indisponibile.

Questi eredi legittimi sono il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli e così via in base alla presenza o meno dei primi.

Il defunto può quindi disporre tramite il testamento solo della pare disponibile, che si ottiene scorporando quella legittima.

Le quote in favore dei figli si calcolano in base al numero di figli e in base alla presenza o meno del coniuge; facciamo degli esempi pratici:

  • Se non c’è il coniuge e c’è un solo figlio a lui spetta l’intera eredità;
  • Se non c’è il coniuge e ci sono più figli l’eredità deve essere divisa in parti uguali tra di loro;
  • Se ci sono il coniuge e un figlio, al primo spetta ½ e l’altro ½ al figlio;
  • Se ci sono il coniuge e due o più figli al primo spetta 1/3 e i restanti 2/3 vanno divisi tra i figli egualmente.

L’eredità ai figli adottivi rientra tra le quote legittime?

La filiazione è stata riformata non molto tempo fa, perché il codice civile, in passato, nel disciplinare la successione distingueva i figli legittimi, cioè nati all’interno del matrimonio, e quelli naturali, nati cioè al di fuori del matrimonio.

Il decreto legislativo 154 del 2013 ha abolito in modo definitivo ogni genere di distinzione tra i figli: ora la legge ora parla solo di “figlio” tout court.

Con la legge del 10 dicembre 2012 n. 219 il legislatore aveva già aveva eliminato le differenze che c’erano tra figli nati dentro e fuori il matrimonio: infatti, era stato già introdotto il principio della piena uguaglianza tra questi, anche per quel che riguarda l’eredità ai figli adottivi.

L’eredità ai figli adottivi va calcolata così come si fa per gli altri, perché con l’adozione vera e propria la famiglia adottiva diventa l’unica del minore, che perde qualsiasi diritto su quella biologica, anche quello successorio.